Robot o Cobot: quale scegliere? (parte 2)

2023/06/21

Robot collaborativi: addio protezioni?

Proseguiamo la nostra analisi sull’automazione dei processi produttivi rispondendo ad uno dei principali dubbi in materia di robot collaborativi:

Essendo progettati per lavorare a contatto con gli operatori, i cobot possono essere impiegati senza misure di protezione aggiuntive?

Prima di rispondere a questa domanda occorre precisare che nessun cobot è collaborativo a priori, bensì è l’applicazione e la programmazione a rendere un robot “collaborativo”.

Ciò significa che l’impiego di dispositivi di protezione dipende dalla specifica applicazione.

 

La norma EN ISO 10218-1 stabilisce i requisiti dei robot per applicazioni collaborative:

  1. Arresto monitorato di sicurezza: il robot deve arrestarsi o rallentare fino ad arrestarsi quando l’operatore si trova all’interno dello spazio collaborativo. Tale condizione deve essere mantenuta e monitorata;
  2. Guida manuale: il robot deve poter essere guidato manualmente mediante apposito dispositivo per trasmettere comandi di movimento;
  3. Monitoraggio di velocità e distanza: la velocità del robot e la distanza dall’operatore devono essere costantemente monitorate in modo da garantire la sicurezza per l’operatore che lavora;
  4. Limitazione di potenza e forza: il robot deve essere programmato in modo da limitare la potenza o la forza applicata dal robot in caso di contatto con l’operatore per evitare lesioni o dolori.

 

Quest’ultimo punto implica due potenziali scenari da valutare durante l’analisi di un’applicazione collaborativa:

 

La forza di impatto non è pericolosa per l’operatore

Qualora il cobot venga programmato in modo da garantire che la forza di impatto (funzione della velocità e della massa del cobot e del carico trasportato) contro una parte del corpo dell’operatore sia al di sotto delle soglie considerate come pericolose, è possibile progettare un’applicazione collaborativa priva di protezioni perimetrali o altre misure di protezione. A tal fine possono rendersi necessarie misure per la corretta determinazione dei valori limite raggiunti dal cobot.

 

  1. La forza di impatto è pericolosa per l’operatore

Qualora si abbiano esigenze particolari in termini di velocità di movimentazione del cobot, occorre impedire che l’operatore possa entrare in contatto col cobot ancora in movimento. Sebbene questo possa essere garantito anche senza l’impiego di protezioni perimetrali, è comunque necessario prevedere altri dispositivi di protezione, quali barriere fotoelettriche, laser scanner, radar opportunamente posizionati in modo da poter monitorare la zona intorno al cobot.

 

Noi di Advolo mettiamo a vostra disposizione un team di esperti nel settore della robotica che potrà assistervi a partire dalla progettazione della vostra isola robotizzata secondo le principali norme di riferimento fino alla certificazione in conformità alle direttive di prodotto applicabili.

 

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